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PENSATOIO DI IDEE

martedì 4 giugno 2013

DOBBIAMO ANDARE SUI MEDIA E COSTRUIRE UNA TV 5 STELLE.


Grillo e Casaleggio, ecco i consigli per i 5 stelle imbranati

04 - 06 - 2013Michele Pierri
Grillo e Casaleggio, ecco i consigli per i 5 stelle imbranati

Ecco come i 5 Stelle impareranno ad andare in tv
Dopo averla a lungo criticata, il Movimento 5 Stelle approda in tv e lo fa a modo suo. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio cercano di tamponare l’emorragia di consensi registrata alle elezioni amministrative con una vera e propria svolta, che vedrà i grillini partecipare alle tanto odiate trasmissioni politiche che sono costate l’espulsione della consigliera comunale Federica Salsi e del senatore Marino Mastrangeli.
I pentastellati non saranno però mandati allo sbaraglio. Consci dei pericoli che si nascondono dietro domande insidiose poste di fronte a una telecamera, Grillo e Casaleggio hanno pensato di istruire i grillini, poco avvezzi a tempi e modi televisivi.
I CORSI DI FORMAZIONE
Per farlo hanno scelto di inaugurare una serie di corsi di formazione a Milano, sede degli uffici della Casaleggio Associati.
A seguirli per primi saranno cinque onorevoli (Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Riccardo Nuti, Laura Castelli e Luigi Di Maio) e tre senatori (Vito Crimi, Nicola Morra e Paola Taverna). Alcuni di loro hanno già partecipato a trasmissioni, come In ½ ora su Rai 3 e Piazzapulita su La7. Quelli scelti nel primo blocco sono i più fidati e telegenici, ma prima o poi, ha spiegato lo staff parlamentare che si occupa della comunicazione dei grillini, tutti i 5 Stelle eletti passeranno attraverso la “scuola catodica” di Grillo e Casaleggio.
NO AL POLLAIO
Tra le regole principali da seguire alcuni paletti ferrei e qualche curiosità. I grillini dovranno assolutamente astenersi dal partecipare a modalità di contraddittorio tipiche dei talk show, ma potranno concedere interviste autorizzate per spiegare l’attività del movimento. Sono invitati a sorridere e a non innervosirsi, respingendo al mittente domande di natura personale, scrive Sebastiano Messina sul quotidiano La Repubblica di oggi.
DIFENDERSI DAI “SERVI”
Nelle intenzioni, i corsi avranno principalmente la funzione di limitare al massimo i potenziali danni inflitti dai giornalisti, categoria poco amata da Beppe Grillo. Tanti gli scontri del comico con la stampa, ultimo quello con il conduttore Corrado Formigli. Questa ostilità avrebbe portato alla stesura di una lista di cronisti “scomodi” e “prevenuti” dai quali guardarsi in modo particolare. I corsi rappresentano il modo per reagire in modo adeguato.











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