spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

venerdì 7 giugno 2013

NO ALL'AUSTERITA'

Italia è stata promossa dall’Europa ma dire “no” all’austerità neanche a parlarne.



Quindi si “intravede”, “chiara e nitida”, la continuità con il governo Monti.

Ci sono state elezioni, forti contrapposizioni in campagna elettorale, critiche alla Germania e all’Europa da parte di Berlusconi e del centrodestra, critiche all’austerità e al rigore, ma nulla è cambiato, siamo di nuovo al novembre del 2011 e oltre.

Si parla di stabilità dei conti, si parla di debito pubblico e intanto l’Italia è come una “barca in fiamme”: il paese soffre in modo “atroce” dilaniato da recessione economica e disoccupazione.

Nel nord-est, una volta locomotiva economica del paese, chiudono tantissime imprese e vi sono numerosi casi di suicidio.

Più che essere promossi sembra che siamo stati mandati ai corsi di recupero per tutta l’estate(anzi per tutto l’anno e oltre) come quei studenti che non vengono bocciati per un soffio.

Inoltre mentre si discute di cambiare la costituzione, di fare una nuova legge elettorale o una nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti chissà quanti italiani pensano che queste cose non hanno niente a che fare con l’economia “reale” e con la crisi “che morde tutti i santi giorni”.

Il paese, i cittadini, le piccole e medie imprese “hanno bisogno di respirare”, “hanno bisogno di soldi per ripartire”, c’è un “disperato bisogno” di posti di lavoro e non si fa nulla per rimediare a tutto questo.

Congelare la situazione economica e lavorativa attuale equivale ad un “suicidio” per la nazione: equivale a farci sprofondare ancora di più nel baratro e mentre non verranno tempi migliori con misure concrete per lo sviluppo e l’occupazione si perderanno altri posti di lavoro, ci saranno altri casi di suicidio e chiuderanno tantissime altre imprese.

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