spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

mercoledì 5 giugno 2013

UN SALASSO PER UN MALATO CRONICO

Se le riforme devono partire dalla ragioneria di stato

Il governo Letta sembra ormai intenzionato a lasciar scattare l'aumento dell'Iva previsto per il prossimo 1 luglio. Ma in questo modo continueremo a somministrare, ad un paziente che avrebbe bisogno di vitamine e ricostituenti per uscire da una grave anemia, una terapia fatta di salassi.
di Alessandro Guzzini* 

Sono rimasti meno di 30 giorni per disinnescare l'aumento automatico dell'IVA al 22% ed il governo Letta sembra ormai rassegnato, come dichiarato recentemente dal ministro dell'economia Saccomanni.
Tale aumento, a detta del governo, sarebbe indispensabile per blindare i conti pubblici del 2013.
Peccato che l'analogo aumento che era scattato lo scorso anno, unito alla grandinata di tasse imposte dal governo Monti, abbia ridotto le entrate dello stato invece di aumentarle, come è evidenziato dal calo del gettito IVA di circa il 7% registrato nei primi 3 mesi di quest'anno.

Tutto ciò non dovrebbe stupire più di tanto se si considera l'effetto depressivo che ogni aumento delle imposte, soprattutto quelle cosiddette regressive come l'IVA, hanno sull'andamento economico.
Diversi studi evidenziano infatti che il cosiddetto moltiplicatore fiscale, ovvero l'impatto sul PIL di manovre fiscali, è, in questo momento di depressione economica, pari circa a 1,5, invece dello 0,5 stimato.

Con tutta probabilità quindi l'ulteriore aumento dell'IVA, se non compensato in altra maniera (ad esempio attraverso una riduzione della tassazione dei redditi da lavoro), provocherà un innalzamento del deficit ed un ulteriore calo dell'attività economica: se il gettito teorico derivante dall'aumento dell'IVA è pari a circa 4 miliardi, i risultati effettivi di una tale manovra saranno probabilmente una riduzione dei consumi pari a circa 6/8 miliardi ed il risultato complessivo sul deficit pubblico potrebbe di nuovo essere negativo. All'effetto diretto sul gettito IVA della riduzione dei consumi (che potrebbe essere di circa 2 miliardi, pari quindi alla metà del gettito aggiuntivo previsto!) si aggiungerà con tutta probabilità l’ulteriore riduzione del gettito generato dalle imposte dirette (dato il numero di imprese destinato a chiudere) e si avrà un aumento di spesa in ammortizzatori sociali, per via dei posti di lavoro persi.

In pratica si continuerà ad assistere a quella spirale perversa che si è messa in moto dal luglio di 2 anni fa, quando l'Europa e l'Italia iniziarono ad utilizzare la leva fiscale come arma di fronte ad una crisi che ha origini del tutto differenti.

Come fare quindi per spezzare questa spirale perversa?

Tanto si è già detto a proposito, dalle politiche espansive che potrebbero essere attuate da Bruxelles e finanziate dalla BCE alle riforme per riqualificare la spesa e semplificare la burocrazia, ma uno dei punti che forse va posto come priorità assoluta è la riforma della ragioneria di stato, e più in generale delle modalità con cui vengono costruiti ed analizzati i budget pubblici in Europa.

E' del tutto evidente infatti che i modelli previsionali adottati siano inadeguati, come è inadeguata la stima della scomposizione del deficit tra la componente strutturale e quella congiunturale.

Un paese come l'Italia, che registra un deficit complessivo del 3% pur avendo tassi di interesse fuori controllo (perché la BCE nonostante i progressi fatti si rifiuta ancora di intervenire alla maniera di tutte le banche centrali moderne) e pur avendo un livello di produzione che in base a tutte le stime si attesta ad un livello di circa il 20% inferiore rispetto al potenziale, di tutto ha bisogno fuorché di un ulteriore inasprimento fiscale!
Il conti pubblici Italiani sono in una situazione di avanzo strutturale ampiamente positivo, ed il 3% che registra la contabilità nazionale è solo il sintomo della crisi drammatica che è in azione ormai dal 2007.

Non riconoscere questo fatto significa solo continuare a somministrare, ad un paziente che avrebbe bisogno di vitamine e ricostituenti per uscire da una grave anemia, una terapia fatta di salassi!







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