spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

sabato 3 agosto 2013

BRUNETTA: DIFENDEREMO LA DEMOCRAZIA.... O QUALCHE BENE IMMOBILE DI TROPPO.

Condanna Berlusconi, Brunetta: “Ora la grazia o difenderemo democrazia”

Il Cavaliere ai gruppi: "Riforma della giustizia o voto". Poi aggiunge: "Non pensate a me, ma al Paese". Ma si fa strada la carta della richiesta di un atto di clemenza del Colle. Che risponde informalmente: "La legge stabilisce chi è titolato a presentarla". I parlamentari avrebbero consegnato le dimissioni ai capigruppo di Camera e Senato, ma Quagliariello frena: "Nessuna scelta affrettata"

Silvio Berlusconi
“Non possiamo sottrarci al dovere di una vera riforma della giustizia, per questo siamo pronti alle elezioni” avrebbe affermato Silvio Berlusconi nel corso della riunione dei gruppi del Pdl, e che si è svolta a porte chiuse, facendo quindi balenare davanti al capo dello Stato un ulteriore ultimatum. “Dobbiamo resistere, dobbiamo chiedere al più presto le elezioni per vincere. Riflettiamo sulla strada migliore per raggiungere questo obiettivo”. I parlamentari del partito hanno accolto il presidente con una “standing ovation“, dicono le agenzie. Berlusconi avrebbe anche esortato a “non pensare alla mia persona, ma al Paese”. Al termine della riunione, i parlamentari del Pdl – a quanto si apprende – hanno consegnato ai due capigruppo le loro dimissioni. Ma il ministro Quagliariello frena:  ”Berlusconi ci ha detto: prima di tutto vengono gli interessi del Paese, nessuna scelta affrettata”.
Si fa invece concreta la possibilità di una richiesta di grazia al presidente Napolitano. Schifani e Brunetta si recheranno dal Capo dello Stato con le dimissioni dei parlamentari in tasca chiedendo “il ripristino della giustizia”. “Ci muoveremo a breve io e Brunetta perché ti possa essere restituito nel rispetto della Costituzione quello che ti spetta per la tua storia per quello che hai fatto per il Paese per ottenere da Napolitano il ripristino dello stato di democrazia che questa sentenza ha alterato, avrebbe affermato Schifani nella riunione. I due capigruppo – viene riferito -hanno intenzione di chiedere a Napolitano di usare i “poteri costituzionali per difendere la dialettica democratica”. Sulla richiesta di grazia è intervenuta anche Daniela Santanchè. “Noi abbiamo solo un’idea” su come il presidente Napolitano potrebbe intervenire sulla condanna a Silvio Berlusconi, e “mi fa un po’ effetto pronunciare quella parola legata a Silvio Berlusconi”, ha detto ai giornalisti.
Ma alla fine sarebbe stato Renato Brunetta a sciogliere ogni pudore: “Se alla nostra richiesta di grazia non ci fosse risposta positiva, tutti sappiamo quello che occorre fare: difendere la democrazia nel nostro Paese”. 
Nel suo intervento davanti ai parlamentari, il Cavaliere è tornato all’attacco dei magistrati, parlando di sentenza basata sul nulla, sul principio del “non poteva non sapere”.  ”L’unica nostra colpa è non aver mai preso il 51%”, ha affermato Berlusconi rispolverando un vecchio tormentone dei suoi comizi elettorali, “e questo ci ha impedito di fare la riforma liberale, perché abbiamo subito i veti dei piccoli partiti”. 

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