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mercoledì 4 settembre 2013

IL GOVERNO DEL FARE?...FA,,,RISCHIO TENSIONI SOCIALI

Ocse, Pil Italia -1,8%, unico negativo tra Paesi G7. “Rischio tensioni sociali”

L'organizzazione internazionale rileva che l'economia mondiale ha ritrovato una crescita "moderata", ma "una ripresa sostenibile non è ancora stabilmente costituita e restano importanti rischi". E chiede riforme per affrontare le "disparità"

Ocse, Pil Italia -1,8%, unico negativo tra Paesi G7. “Rischio tensioni sociali”
Il rapporto pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico conferma che “alta disoccupazione e bassa crescita sono suscettibili di aggiungere tensioni sociali nelle economie avanzate e in quelle emergenti”, sottolineando la necessità di riforme per affrontare le “disparità”. E precisa che l’Eurozona nell’insieme “non è più in recessione”, ma al suo interno il “ribilanciamento” tra Paesi in deficit e in surplus “resta incompleto”. Per quanto riguarda l’economia mondiale, invece, l’organizzazione internazionale rileva una crescita “moderata”, ma “una ripresa sostenibile non è ancora stabilmente costituita e restano importanti rischi”. Per questo “è necessario continuare a sostenere la domanda, anche attraverso politiche monetarie non convenzionali per minimizzare il rischio che la ripresa deragli”.
L’Ocse lancia poi un segnale alle banche. ”L’Eurozona resta vulnerabile a rinnovate tensioni finanziarie, bancarie e sul debito sovrano”, avverte nel dossier Interim assessment. E aggiunge: ”Molte banche della zona sono insufficientemente capitalizzate e appesantite da cattivi prestiti. I recenti progressi verso una supervisione comune e i nuovi accordi sulle risoluzioni aiuteranno, ma sono necessarie misure per assicurare la qualità delle revisioni degli asset del prossimo anno e degli stress test bancari e per garantire adeguati accordi di supporto finanziario per ripianare carenze nel capitale bancario”.
Alla fine di maggio l’Ocse aveva tagliato le stime sul Pil italiano, passando da -1,5% a -1,8% per il 2013 e da +0,5% a +0,4% per il 2014, segnalando che “i rischi riguardano soprattutto il settore bancario“. Avevano fatto molto discutere anche le dichiarazioni rilasciate lo scorso 2 maggio da Pier Carlo Padoan, capoeconomista dell’organizzazione parigina. “Se le priorità sono crescita e occupazione ridurre le tasse sul lavoro è più importante che ridurre l’Imu, aveva annunciato, entrando a gamba tesa sul dibattito per l’abolizione della tassa sul mattone.

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