spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

mercoledì 18 settembre 2013

SU QUESTI ARGOMENTI PUO' CADERE IL GOVERNO, IL RESTO SONO CHIACCHIERE

memoranda:  il potere ha talmente ramificato il suo controllo, che manifestare solamente
senza idee precise e come partecipare alla stesso gioco 

Susan George: è il golpe dei super-ricchi, ribellatevi all’Ue


Susan George
L’establishment economico e finanziario non ha sensi di colpa per quello che è accaduto nel mondo negli ultimi sei-sette anni, nemmeno un dubbio. È uno dei paradossi di quest’epoca: i neoliberisti hanno capito il significato del concetto di egemonia culturale di Antonio Gramsci e l’hanno applicato benissimo. La loro ideologia è penetrata negli Stati Uniti, poi si è diffusa in tutte le organizzazioni internazionali e vanta un supporto intellettuale mai visto. Prendiamo l’Ue. Sono riusciti a ottenere consenso e supporto proponendo misure di austerità per uscire dalla crisi convincendo tutti che il bilancio di uno Stato e quello di una famiglia sono la stessa cosa, per cui si può spendere solo in base alle entrate. Non è così: il debito pubblico storicamente finanzia la crescita, è altra cosa dagli sprechi. Per fare un esempio, due economisti della Bocconi di Milano, Alesina e Ardagna, a mio avviso hanno fornito una errata base teorica alla Banca centrale europea, ai governi e alle istituzioni europee, proponendo l’austerità per fronteggiare la depressione. E la gente è stata convinta dell’ineluttabilità delle scelte. La prova? In Grecia non hanno fatto la rivoluzione.

Una teoria sbagliata: dipende da cosa si taglia. Se tagli gli sprechi, va bene. Ma un euro tagliato ai servizi sociali come alla scuola ha un impatto che Susan Georgeproduce costi tre volte più alti. E, liberismo o no, le banche occidentali sono state salvate dall’intervento pubblico. I lavoratori hanno pagato e stanno pagando i costi della crisi provocata da altri. Mi pare obiettivo dire che chi lavora oggi non riesca a guadagnare abbastanza, mentre i manager della finanza si sono elargiti subito i lauti bonus derivanti da questi salvataggi. E che la ricchezza accumulata in poche mani ammonti a 45 triliardi di dollari e sia posseduta da 200.000 persone. Trovo immorale tutto ciò. Ma è ancor più immorale l’ideologia che consente loro di accumulare queste smisurate ricchezze e di manipolare le persone, facendo loro credere che tutto ciò sia giusto e che le ricette per combattere la povertà siano quelle della Banca mondiale o del Fondo monetario.

Si continua a credere che ogni dollaro detassato alle grandi aziende e ai più ricchi venga reinvestito produttivamente. Invece la ricchezza finisce nei paradisi fiscali. E aldilà dei proclami nulla è stato fatto per illuminare gli angoli bui di queste giurisdizioni segrete e controllare i profitti di aziende e singoli. Le grandi corporation sono ormai troppo forti e determinano il pensiero unico che ci racconta un mondo bello, quello della globalizzazione, che crea occasioni per tutti. Peccato sia così solo sulla carta. “Occupy Wall Street” contestava le grandi disuguaglianze, eppure non ha fatto breccia. Aveva buoni contenuti, ma è stato anarchico.
Hanno consentito a tutti di Occupy Wall Street parlare in un momento di rabbia collettiva, ma non hanno mai preso una sola decisione per passare all’azione.


Occupy Wall Street
Il problema della società civile è la mancanza di una visione globale: gli ecologisti pensano solo all’ambiente, i sindacati al lavoro, le femministe alle donne, altri a finanza e tasse. Alternative al pensiero unico? Non credo alle rivoluzioni. Ad esempio il modello non profit, quello cooperativistico, è una via praticabile se cooperative e imprese sociali trovano sistemi di finanziamento per crescere. Il pericolo è che la gente, il 99% di chi non detiene nulla, venga convinta dal restante 1% dell’inutilità della politica. Prenda l’Ue. Credo nell’Unione e nell’euro, ma a patto che siano partecipate dai cittadini. Ormai l’85% delle leggi in paesi come Italia e Francia recepiscono le direttive della Commissione Europea, un organismo non eletto democraticamente e influenzato dalle lobby. Ma gli europei non si ribellano, preferiscono astenersi dal voto. Così garantiscono lunga vita al sistema ingiusto che ho descritto.


(Susan George, dichiarazioni rilasciate a Paolo Lambruschi per l’intervista “Marx sconfitto dai super-ricchi”, pubblicata da “Avvenire” il 12 settembre 2013).

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