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lunedì 27 gennaio 2014

CASO RUBY. UN NUOVO TESTIMONE DICHIARA CHE RUBY ERA MAGGIORENNE

Ruby, un ministro marocchino: “Era maggiorenne. Berlusconi innocente”

Il responsabile della Funzione Pubblica, Mohamed Mobdii, ha dichiarato al quotidiano al-Akhbar, di essere certo che Karima El Mahroug avesse già 18 anni all’epoca dei fatti per i quali il leader di Forza Italia è stato condannato






L’udienza di appello per il caso Ruby ancora non è stata fissata. Ma la difesa di Silvio Berlusconi potrebbe contare su una nuova testimonianza che viene lontano. Il ministro marocchino della Funzione Pubblica, Mohamed Mobdii, ha dichiarato al quotidiano al-Akhbar, di essere certo che Karima El Mahroug sia nata nel 1992. E che quindi la ragazzina era incredibilemente maggiorenne all’epoca dei fatti per i quali il leader di Forza Italia è stato condannato in primo grado a 7 anni (6 anni per la concussione e 1 per prostituzione minorile).
Nell’intervista Mobdii, dimostrando una memoria da record anche se a scoppio ritardato, dichiara che lui stesso ha firmato l’atto di nascita della giovane marocchina, spacciata invano per la nipote dell’ex presidente dell’Egitto Hosni Mubarak, quando era responsabile di circoscrizione di Faqih Ben Saleh. Ruby,con cui secondo i giudici di primo grado il Cavaliere avrebbe fatto sesso in cambio di denaro e regali, “non era minorenne” secondo il ministro quando ha partecipato alle serate ad Arcore con l’ex primo ministro Berlusconi e quindi “è innocente”.
“Secondo i documenti che abbiamo in possesso lei non era minorenne” nel febbraio 2010, data della prima cena di Arcore alla quale la ragazza ha partecipato. Alla domanda sull’anno indicato nel certificato di nascita l’esponente di governo ha risposto “1992”. 
C’è poi anche una ex parlamentare Pdl con diversi incarichi parlamentari durante il governo Berlusconi e presidente dell’Associazione Acmid Donna Souad Sbai che rivolge un appello ai pm di Milano: “Rivolgo un appello dunque alla Procura della Repubblica perché intervenga per accertare la verità recuperando ladocumentazione originale e ascolti il ministro marocchino Mobdii. È una notizia che non va nascosta sotto il tappeto perché gli italiani vogliono conoscere la verità una volta per tutte su questa vicenda”.

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