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venerdì 31 gennaio 2014

SERVIZIO PUBBLICO: LE INTERCETTAZIONI DI MANCINO E D'AMBROSIO ACCOMPAGNATI DAI RISPETTIVI VIDEO DA NON PERDERE

Servizio Pubblico, riguarda i video di ‘Stato criminale’

Tutto il meglio del format condotto da Michele Santoro in onda su La7 e online su ilfattoquotidiano.it. Dalla copertina, ai servizi video, fino all'editoriale di Marco Travaglio e alle vignette di Vauro

Servizio Pubblico
Per la prima volta verranno ascoltati gli audio delle intercettazioni tra l’ex presidente del Senato Nicola Mancino e Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Colle. In studio Giorgio Mulè, direttore di Panorama, i deputati M5S Luigi Di Maio e Giulia Sarti per parlare anche della bagarre alla Camera di questi giorni.
La bagarre in Aula e il M5S
Giulia Sarti (M5S) chiede “il ripristino delle regole parlamentari: il Governo sta esautorando il Parlamento con decreti incostituzionali”. I grillini accusano poi il capo dello Stato di non mandare mai indietro nessun decreto: perché? (GUARDA IL VIDEO)
M5S: “Siamo noi gli aggrediti”Il Movimento 5 Stelle condanna ogni tipo di violenza: “L’unica aggressione – spiega Di Maio – l’abbiamo subita noi” (GUARDA IL VIDEO).
La ghigliottinaLuigi Di Maio (M5S) spiega i motivi che hanno portato il Movimento 5 Stelle ad azioni eclatanti come quelle dei giorni scorsi. “Quando si sopprimono i diritti delle opposizioni, queste reagiscono ed il conflitto sfocia anche fuori dal Parlamento” (GUARDA IL VIDEO).
Decreto Imu-BankitaliaIl tanto discusso decreto Imu-Bankitalia ha portato i 5 Stelle a diverse azioni di ostruzionismo, bloccate alla fine dalla “tagliola” applicata da Laura Boldrini. Ma cosa comporta davvero? Si tratta veramente di un regalo alle banche? Lo spiega Gianni Dragoni (GUARDA IL VIDEO).
M5S e impeachementIl Movimento 5 Stelle sta preparando un testo alternativo all’attuale legge elettorale ed una serie di documenti che dimostrano come il Presidente Napolitano sia da sfiduciare (GUARDA IL VIDEO).
Di Maio: “La nostra azione politica”Nella legge elettorale le modifiche chieste dal Movimento 5 Stelle non sono state ascoltate: questo dimostra, secondo i grillini, come Pd e Pdl si alleino fuori dal Parlamento e badino solo alle proprie esigenze (GUARDA IL VIDEO).
Mafia e AntimafiaMafia, pentiti, giudici: Michele Santoro ripercorre i principali fatti della scena politica italiana e come essa si intreccia con la criminalità organizzata (GUARDA IL VIDEO).
Sarti (M5S): “Napolitano non è più un garante”
Per il Movimento 5 Stelle, il ruolo di Napolitano interferisce non solo con l’attività democratica del Parlamento, ma anche con l’attività della magistratura (GUARDA IL VIDEO).
Bankitalia aiuta se stessa
“Hanno preso i soldi dalle riserve di Bankitalia per ricapitalizzare Bankitalia stessa”. Per gli esponenti grillini questo è stato un vero e proprio regalo (GUARDA IL VIDEO).
L’incredibile storia di Vincenzo Scarantino/1
Scarantino è un picciotto di borgata quando nel 1992 viene arrestato per la strage di via D’Amelio. Dopo un anno di carcere duro a Pianosa, decide di collaborare spiegando per filo e per segno come e perché sia stato organizzato l’omicidio Borsellino. La sua testimonianza ha sancito ergastoli e scritto una delle pagine più buie della storia del nostro Paese, quando, a sorpresa, decide di ritrattare tutto puntando il dito contro poliziotti e magistrati che, a suo dire, lo avrebbero costretto a testimoniare ciò che non aveva mai fatto, visto o sentito. Scarantino – nell’intervista esclusiva di Dina Lauricella – racconta in video per la prima volta di come un gruppo di poliziotti lo facesse studiare, lo preparasse agli interrogatori. “Le sere prima mi leggevano tutto e io dovevo memorizzare tutto quello che sentivo” (GUARDA IL VIDEO).
Le dichiarazioni di ScarantinoVincenzo Scarantino oggi vive per strada, emarginato da tutti: ma da chi e quando è stato costretto ad affermare quello che ha detto? (GUARDA IL VIDEO).
La ricostruzione: Totò Cancemi
Sevizio Pubblico ricostruisce il confronto avvenuto tra il collaboratore di giustizia Totò Cancemi e l’ex pentito Vincenzo Scarantino. Cancemi sembrerebbe smentire le dichiarazioni del “picciotto di Guadagna”: “Cosa Nostra è una cosa seria, con regole chiare. Chi sbaglia paga” (GUARDA IL VIDEO).
Scarantino secondo Ilda BoccassiniIlda Boccassini fin da subito non si fidò delle dichiarazioni di Vincenzo Scarantino, l’ex pentito che si era autoaccusato della strage di Via D’Amelio per ritrattare anni dopo. Il procuratore aggiunto di Milano ha deposto davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta, dove si tiene il quarto processo per la strage, e sul depistaggio che per vent’anni ha nascosto la verità (GUARDA IL VIDEO).
Mafia, chi ha creduto a Scarantino?Le dichiarazioni di Scarantino hanno portato all’ergastolo decine di persone. Giorgio Mulè ricorda come ci siano tre gradi di giudizio e che quindi sono stati molti i giudici che hanno creduto alle parole di chi si dichiarava pentito (GUARDA IL VIDEO).

Riina contro il 41bisTotò Riina, il Capo dei Capi, e Alberto Lorusso, suo compagno d’ora d’aria, inveiscono contro la legislazione speciale che prevede il carcere duro, 41bis, per i detenuti facenti parti dell’organizzazione criminale mafiosa (GUARDA IL VIDEO).
Il Capo dei CapiDalle immagini in carcere di Totò Riina, il Capo dei Capi, che discute con il suo compagno d’ora d’aria,Alberto Lo Russo, del pm Nino Di Matteo, all’intervista esclusiva ai magistrati della procura antimafia di Palermo, passando per le telefonate, in audio originale, tra l’ex ministro Nicola Mancino e l’allora consigliere giuridico del presidente Napolitano: la copertina della diciassettesima puntata di Servizio Pubblico (GUARDA IL VIDEO).
Le telefonate tra Mancino e D’AmbrosioServizio Pubblico è venuto in possesso degli audio originali delle telefonate intercettate tra Loris D’Ambrosio, l’allora consigliere giuridico del presidente Napolitano, e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, telefonate che hanno scatenato il conflitto istituzionale tra il Quirinale e la Procura di Palermo. Nell’inchiesta finirono anche 4 intercettazioni di telefonate tra Mancino e il Presidente Napolitano, poi distrutte per decisione della Corte Costituzionale (GUARDA IL VIDEO). 

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