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PENSATOIO DI IDEE

venerdì 31 gennaio 2014

IL VERTICE UE-RUSSIA HA RIGUARDATO LA SITUAZIONE DELL'UCRAINA NEI FATTI DIVISA IN DUE

Mosca-Bruxelles: divergenze come stimolo per il dialogo

© Collage: «La Voce della Russia»



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Il vertice UE-Russia, che il 28 Gennaio si è svolto a Bruxelles, non ha portato decisioni rivoluzionarie anche se le Parti sono riuscite a raggiungere delle intese. Sullo sfondo degli avvenimenti in Ucraina, che Mosca e Bruxelles considerano in modo diverso, e di una determinata riduzione dell’intensità del dialogo politico, le Parti hanno dichiarato in anticipo che intendono concentrarsi sui problemi economici.

I negoziati che il Presidente russo Vladimir Putin ha condotto con il Presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy e il Capo della Commissione Europea José Manuel Barroso si sono svolti a porte chiuse, ma alla conferenza-stampa conclusiva hanno fatto luce sugli argomenti discussi. In particolare, hanno parlato dettagliatamente anche dell’Ucraina.
I risultati del recente vertice “Partenariato orientale” a Vilnus al quale l’Ucraina non ha firmato l’accordo sull’associazione con l’UE, hanno avuto un impatto sul formato degli attuali negoziati. A Bruxelles non piace che l’Ucraina ha fatto la sua scelta a favore dell’ulteriore sviluppo dei rapporti con la Russia. Il che, in un certo senso, ha impostare il vettore del successivo sviluppo degli avvenimenti in questo Paese. Gli europei hanno sostenuto le proteste a Maidan che sono sfociati in aperti pogrom.
Poco prima delle consultazioni di Bruxelles, rinviate di un mese su proposta della parte europea, era stato deciso di ridurre il programma del vertice limitandosi a problemi strategici: commercio reciproco, energia, processi integrativi in Europa e nello spazio eurasiatico, possibilità di loro coordinamento. Vladimir Putin ha ricordato che l’UE è un partner economico-commerciale chiave della Russia. Le Parti stanno sviluppando la cooperazione nel campo delle alte tecnologie. commentando l’agenda integrativa Putin ha detto, fra l’altro:
È necessario porre problemi più ambiziosi. In particolare, quello di coordinare i processi integrativi in Europa e in Eurasia. Sono convinto che tra di noi non c’è alcuna contraddizione. Entrambi i modelli si basano sui principi simili e poggiano sulle norme dell’OMC. Essi potrebbero completare a vicenda in modo efficace. Ci siamo scambiati le opinioni sul Partenariato orientale. Noi siamo interessati alla stabilità e alla fioritura dei nostri vicini comuni. Questi paesi aspirano ad una cooperazione più intensa con l’Ue, ma vogliono mantenere anche i loro rapporti tradizionali. Occorre aiutarli in questo senso ma è assolutamente inammissibile creare nuove linee divisorie. Abbiamo proposto di creare una zona di libero scambio commerciale tra l’UE e l’Unione Doganale.
Vladimir Putin ha aggiunto che ha avuto luogo un dialogo interessato sui problemi della sicurezza comune, e ha ringraziato i suoi colleghi per il lavoro sinergico per la garanzia della sicurezza a Sochi nel periodo dei Giochi Olimpici. Si è parlato anche della situazione in Siria, in Iran, in Afganistan da dove sono stati ritirati i militari americani. Il leader russo ha dichiarato altresì che spera di raggiungere con l’Ue un accordo sul cosiddetto Terzo Pacchetto Energetico che può ostacolare la realizzazione del gasdotto South Stream.
Il Capo del Consiglio Europeo Herman van Rompuy, a sua volta, ha constatato il carattere costruttivo dei contatti con il Presidente russo. Ha tentato di fugare la preoccupazione di Mosca per l’intensa attività dell’Occidente nell’Europa Orientale e, in generale, ha caratterizzato la situazione sul track UE-Russia. In particolare, ha dichiarato che le Parti hanno convenuto di portare avanti, a livello di esperti, le consultazioni intorno al programma Partenariato orientale.
Gli alti funzionari europei hanno dichiarato ancora una volta che le autorità ufficiali di Kiev portano la responsabilità degli avvenimenti in Ucraina, ma non hanno detto nulla di coloro che si stanno avvalendo delle attuali proteste a Maidan. Innanzitutto degli estremisti e delle forze nazionalistiche. Tuttavia i capi del Consiglio Europeo e della Commissione Europea hanno dichiarato di essere animati dalla ferma volontà di influire nel modo più attivo sulla situazione in Ucraina. Hanno espresso anche la certezza che Kiev proseguirà il suo avvicinamento all’Unione Europea.
La Russia, invece, cerca in ogni modo di evitare una simile aperta pressione sullo Stato indipendente. Vladimir Putin ha dichiarato che il futuro destino del paese può essere deciso esclusivamente dal popolo ucraino stesso. Egli ha sottolineato che anche in caso di cambiamento del potere in Ucraina la Russia non intende rivedere le condizioni del suo credito di 15 miliardi di dollari che ha concesso all’Ucraina alla fine dell’anno scorso.
Al termine del vertice è stato adottato l’unico documento congiunto: dichiarazione della lotta antiterroristica. Le Parti hanno promesso di tornare a discutere un nuovo accordo di base tra la Russia e ll’UE nella prossima estate, al prossimo vertice a Sochi.

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