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domenica 26 gennaio 2014

Delrio (Pd): "Una legge sul conflitto d'interessi? Letta non chieda la luna"

Pd, Delrio: “Legge sul conflitto d’interessi? Il premier Letta non può chiedere la luna”

Il ministro Pd, in un'intervista al Corriere della Sera, frena le promesse del premier e ribadisce il no alle preferenze per la legge elettorale. Così Renzi in un colloquio riservato con i membri democratici della commissione Affari costituzionali





(che nessuno tocchi il cavaliere)

La legge sul conflitto d’interessi? “Enrico Letta non può chiedere la luna”. Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali e braccio destro di Matteo Renzi, ferma così la contromossa del Presidente del Consiglio che nel clima da riforme aveva promesso un intervento sulle leggi che regolano il conflitto d’interessi in Italia. ”Se Renzi”, dice Delrio in un’intervista al Corriere della Sera, “chiede la luna questo governo non gliela può dare… Ma se il premier chiede al Pd la luna, o una legge sul conflitto di interessi, è chiaro che anche questo non si può ottenere. Gli italiani ci chiedono due cose – spiega, – un quadro politico solido e la soluzione di problemi molto seri come la disoccupazione. Il campo da gioco è molto largo e ognuno deve fare la sua parte. L’iniziativa di Renzi sulle riforme ha dato al Parlamento un’occasione d’oro per dimostrare che la politica è in grado di passare il guado e di ritrovare dignità. Non possiamo fallire ancora. Sulla legge elettorale Renzi ci ha messo la faccia rischiando grosso, il passaggio con Berlusconi non è stato indolore”.
Delrio sottolinea che Renzi non vuole votare durante il semestre, tuttavia, aggiunge, “se non riusciamo adapprovare le riforme il rischio per la legislatura sarà molto alto. Se non si arriva in fondo al processo costituente, le elezioni anticipate si avvicinano. Grillo è rimasto fuori dal processo proprio con la speranza di assistere all’ennesimo fallimento della politica. Come la politica ha fatto uno scatto in avanti con l’iniziativa di Renzi, così il governo deve cambiare passo sotto la regia del premier”. Le preferenze? “Se ne parla troppo, non sono il totem della democrazia. Il Pd ci sta mettendo un’enfasi enorme rispetto alla sua linea di sempre”.
Una posizione confermata dal colloquio riservato, riporta da Repubblica, che il segretario del Partito democratico ha avuto prima della riunione con i membri Pd della Commissione affari costituzionali: “Le preferenze”, ha commentato, “non fanno parte dell’accordo votato anche in direzione: nessuno spazio per iniziative non concordate ». Un risultato che ha difeso lo stesso Renzi su Twitter rispondendo a un utente che gli chiedeva conto della riforma elettorale: “Ho detto durante le primarie: legge chiara, che eviti larghe intese, no diktat dei partitini, che dia vittoria certa. Impegni confermati”.
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