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PENSATOIO DI IDEE

lunedì 27 gennaio 2014

IL DIKTAT DI RENZIE

Legge elettorale, Renzi: “Se si affossa, stop alla legislatura”

L'auspicio del segretario del Partito democratico è che le modifiche che verranno apportate "siano condivise". E a chi paragona l'Italicum al Porcellum, risponde: "Vive sulla luna"




Se si affossa” la legge elettorale “è difficile pensare a uno spazio di speranza per questa legislatura. Ma io sono ottimista”. Più che una previsione, le parole del segretario del Partito democratico Matteo Renzi suonano come un ultimatum ai detrattori (soprattutto interni al suo partito) dell’Italicum. Il sindaco di Firenze si è soffermato sulla proposta della nuova legge elettorale che mercoledì approderà alla Camera, durante un incontro a Palazzo Vecchio.
Il sindaco fiorentino, che dopo la conferenza stampa si è precipitato alla stazione per raggiungere Roma, ha aggiunto: “Questa legge elettorale non può saltare per uno 0,5″. Lunedì scade la presentazione degli emendamenti per ritoccare il testo dell’Italicum, nato dall’asse Renzi-Berlusconi, e il segretario dem prevede che “saranno tantissimi”, ma, assicura, “ci confronteremo su tutti, lo scopo è trovare un accordo complicato ma possibile”. Al suo partito chiede di “prendere il buono che viene dalle forze politiche”. Perché l’obiettivo finale è che “le modifiche siano condivise“, e che la nuova legge elettorale venga portata a casa. “Vanno bene gli emendamenti, ma con la consapevolezza che arriva dal fatto che gli italiani sono a un bivio straordinario”. “Per otto anni si è discusso – ha aggiunto – e in una settimana c’è stata una grande accelerazione”.
Il promotore dell’Italicum non teme gli oppositori: ”A chi vuole metterci i bastoni fra le ruote, diciamo che noi andiamo avanti belli decisi”. E chi dice che la legge presentata è come il Porcellum “vive sulla luna”. Poi ha ricordato i punti di forza  della proposta: “Ci sarà sempre una forza che vince, e che viene rafforzato il rapporto fra cittadino ed eletto”. Per il sindaco di Firenze una buona legge elettorale e il taglio dei costi della politica, guardati con interesse anche dalla politica internazionale, valgono “più di una legge finanziaria perché dà quel seno di stabilità che oggi manca all’Italia”. 
Ed è lunga la lista di emendamenti emendamenti presentata dalla minoranza Pd, d’intesa con il partito, in commissione Affari costituzionali della Camera. Almeno una trentina secondo Emanuele Fiano, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera. Tra i circa 35 emendamenti vengono toccati tutti i temi al centro del dibattito di questi giorni, e quindi non solo le preferenze, ma anche le diverse soglie, compresa quella del 35% per evitare il secondo turno. Lo ha detto , parlando con i cronisti alla Camera. Fiano ha ribadito che gli emendamenti sono “trasversali” e riguardano l’introduzione delle preferenze, l’adozione di collegi uninominali anziché quelli plurinominali, mentre un altro emendamento introduce le primarie per legge per selezionare i candidati.
Tra le proposte di modifica, una abbassa dal 5% al 4 la soglia minima di sbarramento per accedere alla assegnazione dei seggi, ed una che fa scendere dall’8% al 6% quella per i partiti che si presentano da soli e non coalizzati. Inoltre c’è un emendamento tecnico che risolve il caso in cui una coalizione supera la soglia del 12%, ma nessuno dei partiti coalizzati supera quella di sbarramento del 4%. Infine un emendamento innalza dal 35 al 38% la soglia che consente di avere il premio di maggioranza senza bisogno del secondo turno, ed un altro che la porta al 40%.
“Un miglioramento della legge – ha detto Fiano – non solo è possibile, ma anche auspicabile”. In ogni caso il confronto sui vari emendamenti “non dipende solo dal singolo deputato o dal gruppo parlamentare, ma anche dal quadro politico”.
“Renzi dice che bisogna andare fino in fondo e ora, con gli emendamenti che abbiamo presentato, si capisce che non vogliamo sabotare l’accordo ma dare la forza al segretario per riuscire a correggere alcuni sbagli del testo base, in primis le liste bloccate che nel 2014 non possono esistere”. Così il bersaniano Alfredo D’Attorre ha commentato lo il senso degli emendamenti presentati.
Ma la posizione Forza Italia, secondo quanto viene riferito la posizione dei deputati membri della commissione Affari costituzionali, è quella di non apportare alcuna modifica al testo frutto dell’accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Eventuali aggiustamenti, spiegano, devono essere concordati con il Partito democratico. Ribadito inoltre il no del gruppo all’introduzione delle preferenze.
Mentre sono 11 gli emendamenti presentati alla legge elettorale dal gruppo del Nuovo centrodestra. Lo riferiscono fonti di partito. Tre di questi emendamenti contengono modifiche sul fronte delle preferenze: quindi – spiega una fonte Ncd – “Il 50% degli eletti saranno scelti con collegi uninominali e un altro 50% con doppia preferenza (uomo-donna)”. E ancora: il Ncd ha presentato un emendamento per reintrodurre le pluricandidature (ora vietate dal testo base) e un altro per sopprimere le norme contenute nel testo base che riguardano il Senato.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/27/legge-elettorale-renzi-se-si-affossa-stop-alla-legisltaura/858774/

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