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martedì 16 aprile 2013

Basilicata e Industria: " La Politica non ci Aiuta "





Da un Articolo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 6 Aprile 2013 di V.Cirigliano FILCTEM-CGIL
Un appello dei Lavoratori dell'Industria Lucana

E’ spiacevole constatare quanta indifferenza ci sia, in una Regione che introita annualmente milioni di Euro con le concessione sulle Estrazioni Petrolifere e di Gas quale è la Basilicata, dinanzi al grido di allarme delle Imprese che operano sul territorio e dei loro Lavoratori che cercano disperatamente in tutti i modi di esternare ed enfatizzare le notevoli difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare sul mercato Globale in cui quotidianamente ci si trova ad operare senza avere quegli strumenti necessari per competere adeguatamente. Il caso dell’Azienda in cui lavoro, in questo senso, è emblematico in quanto fa emergere tutte quelle carenze territoriali e strutturali difficili da accettare in una Regione che tanto potrebbe fare per il tessuto Industriale e che invece non fa. Facile in questo caso parlare dell’assenza di infrastrutture di collegamento per il trasporto delle merci, il cui esempio lampante potrebbe sicuramente essere l’Interporto di Tito, sempre promesso e mai Realizzato, oltre che l’espansione della Rete Ferroviaria Merci mai presa seriamente in considerazione. Dall’altro lato una politica Energetica che potrebbe essere il trampolino di lancio per l’Industria in Lucania e che potrebbe attirare quegli Investimenti in Loco tanto agognati, che però non sono mai divenuti seriamente una Priorità per la Classe Politica Regionale. E’da mesi che l’Azienda in cui io lavoro e in cui  sono Rappresentante Sindacale, la Vibac S.P.A, considerata da tutti la Fiat della Val d’Agri oltre che tra le prime tre leader mondiali della produzione di materiali per confezionamento Alimentare in polipropilene, cerca di sollecitare l’intervento delle Istituzioni Regionali, coadiuvata dalle Associazioni Sindacali sia Aziendali che Territoriali, rimarcando la necessità di un intervento Istituzionale soprattutto nel settore Energia, per farlo divenire il fattore trainante della competitività delle Aziende che operano sul Territorio Lucano, e, nel settore Trasporto Merci che purtroppo, attualmente,  rappresenta per le Aziende un costo enorme a seguito della completa mancanza di Infrastrutture adeguate e moderne, accentuate da una poco felice  localizzazione territoriale . Questo per un primo intervento urgente che miri al recupero di quel minimo di competitività a livello Internazionale che permetta la sopravvivenza e la permanenza sul territorio di questa Azienda che vuol credere e dare fiducia, in controtendenza rispetto a quanto sta oggi avvenendo,  alla produzione sul territorio Italiano cercando di non farsi allettare dagli inviti e dagli Incentivi che vengono messi in Campo Costantemente dalle Nazioni Emergenti sia Europee che Extraeuropee.  La domanda che ci poniamo attoniti in questo scenario e che, a nostra volta, vorremmo porre direttamente agli Amministratori Regionali è questa:
“ è mai possibile che in una Regione che ha enormi entrate a seguito delle concessioni per le Estrazioni di Petrolio e Gas, non si riesca a mettere in campo una politica incisiva soprattutto in campo energetico che miri ad aiutare e a determinare costi di Produzione in linea o migliori di quelli che il mercato Globale esige soprattutto per quelle Aziende che hanno consumi Energetici ragguardevoli e che incidono in maniera determinante sui Costi di Produzione? “.
Questo lo si chiede alla luce, ad esempio, di come in questa Regione viene gestita l’elargizione da parte delle Società Petrolifere operanti sul territorio, per quanto riguarda il 7 % del Gas che viene riconosciuto sul totale del Gas Estratto . La Basilicata incamera questo 7% di Gas che fa diventare denaro contante vendendolo nella Borsa dell’Energia attraverso l’intervento delle stesse Compagnie Petrolifere che glie lo cedono, dando in questo modo alle stesse Compagnie Petrolifere la possibilità di poter introitare ulteriori profitti. Perché allora far diventare denaro contante questo Gas quando lo si potrebbe cedere direttamente, a prezzi competitivi, a quelle Aziende che ne fanno un uso  ingente per la Produzione o per la Cogenerazione Elettrica, chiedendo magari delle modifiche alle Normative Nazionali che legiferano in tal senso?
Questo è solo una delle discussione che potrebbero essere oggetto di confronto in un ipotetico tavolo di trattativa Regionale, ma  gli interventi che si potrebbero fare e mettere in campo sarebbero tantissimi se solamente ci fosse un minimo di interesse nel valutarli e svilupparli. Dinanzi a queste richieste di aiuto e di intervento le Istituzioni non possono più rimanere alla finestra a guardare un tessuto produttivo che si sta volatilizzando o pretendere di intervenire per rimediare in extremis a situazioni che non si sono valutate a tempo, così come avvenuto negli ultimi anni per tantissime Aziende che addirittura hanno delocalizzato pur presentando Bilanci in Attivo (vedi Daramic ). E’ arrivata l’ora di scendere direttamente in campo con proposte concrete e fattibili per salvare il Salvabile acquisendo consapevolezza e soprattutto prendendo atto che alla collettività costa di più, nel medio periodo,  sostenere tanti lavoratori che perdono il proprio posto di Lavoro piuttosto che aiutare finanziariamente le Aziende nel mantenere i posti di Lavoro o crearli.                                                                      
                                                                      
                                                      
    


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