spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

sabato 26 ottobre 2013

DIVIDERE ET IMPERA

Il Pdl spaccato: Fitto capo dei lealisti, Alfano delle colombe









I primi aderiscono in toto a Berlusconi. I secondi vogliono restare al governo.
Lealisti e colombe. In queste due fazioni si divide in questo momento il Pdl. Con i primi – che hanno inglobato quelli che una volta venivano definiti i “falchi” - sempre dalla parte di Berlusconi e i secondi un po’ più governativi.
I primi hanno scelto – per il momento - come loro leader l’ex ministro Raffaele Fitto, i secondi l’attuale segretario del Pdl Angelino Alfano come loro leader. 
Ma attenzione, molti parlamentari non si schierano, mentre altri sono dei maghi nello scivolare in un batter d’occhio da un gruppo all’altro.


Le “colombe” di Alfano
Le colombe tra loro si definiscono “innovatori” e nelle loro fila ci sono i seguenti parlamentari: Fabrizio Cicchitto, Roberto Formigoni, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Renato Schifani, Nunzia Di Girolamo, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliarello, Beatrice Lorenzin. 
E poi i meno noti Dorina Bianchi, Rafafele Calabrò, Giuseppe Catiglione, Raffaeelo Vignali, Enrico Costa, Eugenia Roccella, Andrea Augello, Luigi Compagna, Paolo Naccarato, Laura Bianconi, Piero Aiello.


I “lealisti” di Fitto
Tra i lealisti, invece, tutta la restante parte del partito. Sia i cosiddetti falchi - l’ala più dura del Pdl, quella per la rottura col governo di larghe intese – come Daniela Santanché, Denis Verdini, Daniele Capezzone, Augusto Minzolini, Micaela Biancofiore, Renato Brunetta, Sandro Bondi e Mauruzio Romani.
E poi tutti coloro che fanno capo a Raffaele Fitto. Quelli che dopo l’ultima fiducia votata al governo hanno chiesto subito l’azzeramento di tutte le cariche nel Pdl per far fuori Alfano. Tra questi Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Saverio Romano. E poi ancora Galati, Malan, la Polverini, Casellati, Bergamini. 

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