spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

venerdì 25 ottobre 2013

RENZI: DARE UN NOME AL FUTURO

Leopolda, i cento tavoli
Renzi "dare un nome al futuro"
Si apre oggi la kermesse del sindaco. Oltre mille persone iscritte. La convention fino a domenica






La convention, la cui organizzazione è affidata alla deputata Maria Elena Boschi, si apre oggi alle 18 con un aperitivo, una sorta di rituale di accoglienza che vuole dare il senso di una festa aperta dove chiunque può considerarsi invitato. Fin dalla prima edizioni Renzi ha voluto caratterizzare la Leopolda come qualcosa di lontanissimo dai tradizionali convegni politici. «Questa sarà un’occasione vera, seria e non banale per discutere», spiega il sindaco nella sua ENews. «Ci saranno cento tavoli di lavoro con un parlamentare o amministratore responsabile della discussione e confronto/scontro sui singoli argomenti. Non ci fermiamo agli slogan ma approfondiamo e proponiamo».

Dai dibattiti di ogni tavolo, formato da 1012 persone al massimo, dedicati a scuola, giustizia, lavoro, femminicidio, immigrazione, carcere, ambiente e tanti altri temi usciranno delle brevi sintesi che verranno poi raccolte da un gruppo di lavoro per entrare a far parte del programma di Renzi. Stasera i cento tavoli domani le proposte in libertà, che saranno presentate al microfono con la formula ormai sperimentata dei quattro minuti a testa rigidamente imposti dal gong. Al microfono, tra gli altri, si avvicenderanno personaggi conosciuti, molti per la prima volta sulla ribalta della Leopolda come il re del cachemire Brunello Cucinelli, l’amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, Guido Ghisolfi imprenditore della green economy, l’inventore di Eataly Oscar Farinetti, Alessandro Baricco, Edoardo Nesi, Roberto D’Alimonte, Antonio Campo Dall’Orto. Domenica mattina, prima dell’intervento conclusivo del sindaco, parlerà il segretario del Pd Guglielmo Epifani ma in platea ci saranno anche i ministri Franceschini e Delrio, oltre che i sottosegretari D’Angelis, Giordani e Manzione.

Renzi ci tiene a sottolineare il segno positivo della Leopolda. «Cosa fanno i convegni politici di solito?», dice. «Un lungo elenco dei problemi del Paese, una lamentazione da tragedia greca sulle cose che non vanno più, sulle difficoltà, sui problemi. Noi non ce le nascondiamo, sia chiaro. Non ce le nascondiamo, per niente. Ma niente piagnistei, facciamo invece parlare chi ha voglia di fare proposte, di dare un nome al futuro. E con noi saranno nomi di grande livello, alcuni tra i principali manager italiani che hanno accettato di venire a dire la loro. Di dirci cosa stanno facendo, cosa si aspettano dalla politica ma soprattutto da ciascuno di noi». Il sipario si apre alle 18.

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