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martedì 22 ottobre 2013

Manovra, Letta: «Darà stabilità e porterà l'1 per cento di crescita»

Manovra, Letta: «Darà stabilità e porterà l'1 per cento di crescita»
il premier: aumento di 14 euro? Cifra inventata per farci male. E sulla riforma delle legge elettorale: va fatta entro il 3 dicembre







«Nelle ultime due manovre c'erano più tasse, questa è neutra, dal punto di vista fiscale aumenta la pressione su attività finanziarie e banche mentre aiuta chi vuole creare lavoro. Ma si può migliorare e ne discuteremo con sindacati e Parlamento ma è manovra che dà stabilità».
E' il pensiero del premier Enrico Letta, che così ha parlato della manovra del Governo intervenendo a Otto e mezzo su La7. La manovra, dice il presidente del Consiglio, «è stata criticata da chi ha detto che è troppo dura e chi ha detto che è troppo morbida. Noi abbiamo fatto una scelta legata alla stabilità, a dare certezze per un triennio. Creare stabilità è l'unico modo perché il paese si salvi».

Lo sciopero dei sindacati. «Penso che i sindacati siano liberi di fare completamente il loro lavoro, fare contratti, scioperare quando non sono contenti. Non mi scandalizzo di questa scelta», sostiene Letta a Otto in merito all'annuncio dello sciopero contro la legge di stabilità. Ma aggiunge di ritenerla una «risposta precipitosa».

«L'1% di crescita nel 2014». «Questa legge di stabilità dopo 5 anni fa calare il debito generale e fa scendere il deficit annuale - ha sostenuto il premier - fa scendere la spesa pubblica primaria, fa scendere tasse su famiglie e imprese e nelle nostre previsioni farà l'1% di crescita nell'anno prossimo. Queste cose non sono la rivoluzione, sono piccole cose. Mi dicono di essere stato prudente, sì lo sono perché dalla crisi si esce passo dopo passo». «Un sassolino che mi ha dato noia» è il presunto taglio di soli 14 euro in busta paga: «Non è così. È un'operazione mediatica, una cifra fasulla inventata per farci del male», dice Letta «Abbiamo messo cinque miliardi di tasse in meno e abbiamo detto a Parlamento e parti sociali di concentrarli su chi ha più bisogno. Sta a loro discuterne. Ma la cosa dei 14 euro se l'è inventata qualcuno per farci del male. In Italia se qualcuno fa qualcosa, parte un grandissimo sforzo per denigrarlo».

La legge elettorale. «Il 3 dicembre si riunirà la Corte Costituzionale» sulla legge elettorale. «Bisogna fare» una riforma. Ma «non è materia del governo e allora io insisto e spingo perchè entro il 3 dicembre almeno una delle Camere approvi la legge elettorale», dice il premier. Nel merito, «io sono perchè si confermi il bipolarismo e si dia il potere all'elettore di scegliere il proprio parlamentare».

Berlusconi. «Se l'ho detto lo pensavo», ha poi risposto parlando sulla fine del ventennio berlusconiano. Quanto ai rischi del voto sulla decadenza sul governo, il premier ricorda che «son stato preso in giro per 6 mesi perchè dicevo 'vedrete, andiamo avanti perchè una crisi di governo al buio sarebbe il caos».

Il governo. «In 4 giorni di crisi di governo siamo passati da tassi al 4,8 a 4,2 e questo vale per il bilancio pubblico miliardi. Io voglio farmi garante della stabilità per evitare che ci siano terremoti come in passato e una volatilità che danneggia il paese», sottolinea Letta che taglia corto sulle voci di un possibile rimasto: «Rimpasti, verifiche, correnti... Concentriamoci sulle cose da fare». «In questi sei mesi al governo - aggiunge - non ho mai pensato di gettare la spugna». E avverte: «Le alternative non mi convincono. Avanti fino al 2015».

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