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giovedì 5 dicembre 2013

Gustavo Piga che demolisce le politiche economiche del governo Letta

LETTANOMICS: BUGIE E MASOCHISMO


Sull'ultimo numero di MicroMega un saggio di Gustavo Piga
che demolisce le politiche economiche del governo Letta







Alle ultime elezioni politiche circa il 90% degli elettori ha giudicato fallimentari le politiche di austerità incarnate dal presidente del Consiglio uscente Mario Monti. Tutti hanno invocato discontinuità, a partire dal nuovo capo del Governo Enrico Letta. Ma la tanto agognata “fase 2”, quella della crescita e dello sviluppo, non è mai arrivata. “Anzi, se possibile l’austerità peggiora”, scrive Gustavo Piga, ordinario di Economia politica all'Università “Tor Vergata” di Roma. 

In un saggio pubblicato sull'ultimo numero della rivista MicroMega ed intitolato “Lettanomics: bugie e masochismo”, Piga sviluppa un'analisi puntuale ed accurata delle politiche economiche del governo di Grande Coalizione, definendo «stupida» e «miope» la strategia adottata. La decisione di perseguire correzioni fiscali di entità ben superiore a quelle richieste dalle già rigide regole europee viene bollata come un «masochismo senza pari», dal momento che «spazi per un’espansione fiscale autorizzata dall’Europa c’erano e ci sono» a patto di avere un esecutivo «capace di negoziare con coraggio in questa direzione».

Ma il professore di Tor Vergata mette anche in discussione gli stessi numeri forniti dal Ministero delle Finanze nei suoi documenti ufficiali: «Nessun Governo ha mai osato quanto fatto da Saccomanni: non solo gonfiare il PIL, e passi (ma lo certificheremo solo l’anno prossimo, tranquilli), ma sgonfiare le spese per interessi. Dello 0,2% del PIL, 3 miliardi, nel 2014, argomentando che i tassi di mercato previsti dagli operatori sono troppo pessimisti (peccato che dal 95 usavamo sempre il loro parere!) e scommettendo che gli spread caleranno ben di più di quanto previsto oggi. Una bugia fatta per evitare che impietosamente i conti pubblici raccontassero la vera sconfitta di questo Governo: la sua incapacità di governare i conti pubblici».

Non solo, dunque, questo governo non sta facendo nulla per rilanciare la crescita e l'occupazione, ma anche sul fronte del “rigore” ricorre a sotterfugi contabili per far tornare i conti. «Ma le bugie hanno le gambe corte», aggiunge Piga. «Tenetevi forte: tra un paio d’anni Saccomanni, o un suo successore equivalente, vi diranno che ohibò, la spesa per interessi è stata sottostimata di 3 miliardi di euro e che, ohibò, bisognerà trovare 3 miliardi in più, magari rimettendo l’IMU e l’IVA e la Service Tax e la Patrimoniale».

Da dove deriva, si domanda Piga in conclusione del suo articolo, questa «incredibile incredibile incapacità di saper fare politica economica» da parte dell'attuale governo? Da un'altra «incredibile incapacità: quella di non saper spiegare a Bruxelles ciò che sa anche un bambino, ovvero che solo con maggiore domanda interna da vera spesa pubblica (finanziata senza addizionale debito) la ripresa sarà vera e non meramente una menzogna scritta e firmata sulla carta del DEF».

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