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mercoledì 16 ottobre 2013

BARNARD: SVEGLIA GRILLINI

Barnard: sveglia grillini, il vostro leader è un figurante


Scritto il 15/10/13



«Ho chiamato Beppe e gli ho detto che Mosler voleva incontrarlo, mi ha detto che già lo conosceva e conosceva le sue teorie, mi ha chiesto di dire a Mosler di non chiamarlo, ma di mandargli una mail e che comunque non se ne sarebbe occupato lui direttamente ma avrebbe passato tutto a Casaleggio.
Più di così non so che dirvi, con Casaleggio non ho contatti». Così la senatrice 5 Stelle Elena Fattori agli attivisti Mmt, Modern Money Theory, che – attraverso Paolo Barnard – avevano offerto al M5S l’assistenza di Warren Mosler per una ricetta economica anti-crisi fondata sulla sovranità monetaria. «Il Re è nudo», commenta Barnard, e il movimento di Grillo «è un partito-azienda comandato da un non-eletto, Mr. Casaleggio, che neppure ha rapporti con i suoi senatori. C’è bisogno di commentare?». Almeno, aggiunge BarnardBerlusconi è stato votato dagli italiani. Casaleggio invece no, e ora dispone di una potenziale lobby, in Parlamento, che potrebbe promuovere leggi ad personam, anche se i grillini sono restii ad ammetterlo: «Hanno un Tirannosauro in salotto e non lo vedono. Questa è una tragedia italiana».
Durissimo, Barnard, sulla visione economica di Grillo, che “non capisce” il debito pubblico, considerandolo un problema. I miliardi di euro di debito Gianroberto Casaleggiostatale, insiste l’ex giornalista di “Report”, sono in realtà «credito in mano agli italiani che l’hanno comprato». E questi italiani «sono famiglie ma anche istituti finanziari che detengono il risparmio, pensioni integrative, polizze vita o assicurative di quelle famiglie». In altre parole, al 99% il debito è in realtà «l’attivo di milioni di cittadini italiani», cioè il denaro che lo Stato spende per loro in termini di servizi necessari. Se vuole ridurre il debito, Grillo «vuole ridurre drammaticamente l’attivo e i risparmi di milioni di italiani. Vuole cioè tassarli per centinaia di miliardi di euro. Roba da far impallidire Monti e il Fondo Monetario Internazionale». Perché tagliare il debito, secondo Barnard, significa proporre «il più imponente aumento di tasse per gli italiani dal 1948 a oggi».
Paolo BarnardL’ex comico genovese, continua Barnard, «affonderà l’Italia nell’inflazione e senza creare un singolo posto di lavoro». Il M5S vorrebbe il “reddito di cittadinanza”? «E’ come dire ai bambini “gelato per tutti, votatemi”». Populismo catastrofico, secondo Barnard, perché nell’Italia di oggi – coi bilanci «bloccati e paralizzati nella gabbia della Troika europea»,i grillini non troverebbero «neppure 10.000 euro da distribuire». Tagliando i soli sprechi della casta, «non raccoglierebbero neppure l’1% del fabbisogno per il reddito di cittadinanza». E attenzione: “regalare” soldi ai cittadini senza collegarli all’aumento della produzione «causerebbe un’immane massa monetaria in surplus che vaga per l’Italia devastandola di inflazione», dal momento che all’improvviso aumento di liquidità non corrisponderebbe altrettanta produzione di beni e servizi.
Per il 90%, il “reddito di cittadinanza” («cioè una montagna di miliardi di euro») per Barnard sarebbe speso «a fronte di una base invariata di prodotti, portando i prezzi alle stelle». Risultato: «Inflazione africana, e senza creare un singolo posto di lavoro in più, anzi, causando una catena di licenziamenti, come in tutti i fenomeni inflattivi». Una follia. Se invece, come prescrive il programma Mmt, la medesima spesa pubblica venisse impiegata per un programma di piena occupazione, l’aumento dei consumi sarebbe supportato dall’incremento del Pil e da investimenti strategici per stabilizzare la società italiana terremotata dalla crisi. Molto meglio che «seppellire scienza e cervello», gridare “gelato per tutti!” e finire «dritti in Kosovo», seguendo alla cieca il leader dei grillini. Leader apparente, sostiene Barnard, perché Casaleggio-dipendente. In pratica, «un figurante».
ndr: la teoria del G&C non rea una favola, ma qualcuno non aveva ancora compreso che stava vivendo nel mondo delle fiabe e che qualche burattinaio malevolmente gli muoveva i fili.

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