spirito critico

PENSATOIO DI IDEE

sabato 19 ottobre 2013

IL CAVALIERE CONDANNATO A DUE ANNI DI INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI

Mediaset, per Berlusconi due anni di interdizione







E' stato veloce come previsto. Dopo poco più di un'ora di camera di consiglio la corte d'Appello di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a due anni di interdizione dai pubblici uffici. Si completa così, tre mesi e mezzo dopo il verdetto penale, la sentenza definitiva sulla compravendita dei Diritti tv per cui il Cavaliere è stato condannato a quattro anni per frode fiscale (tre sono condonati dall'indulto del 2006). 


Quagliariello: «Ora riflettere su legge Severino».

Anche questa nuova misura dovrà essere confermata dalla Cassazione, forse già prima di Natale. Per diventare effettiva dovrà passare comunque dal Parlamento, prima dalla giunta del Senato e poi dal voto dell'aula. Non è escluso che si possa incrociare ed accavallare con l'iter delle decadenza come conseguenza della legge Severino (in attesa di essere calendarizzata in aula).

Se la decisione sugli anni è stata veloce, la Corte si è riservata sulle due eccezioni di costituzionalità presentata dagli avvocati. L'udienza era cominciata con puntualità svizzera, nonostante il sabato, alle 9 del mattino. L'accusa, il procuratore generale Laura Bertolè Viale, non ha chiesto il massimo di interdizione, due anni invece di tre, così come "anche la pena principale e' stata due terzi della pena massima".

Accusa e giudice relatore hanno parlato cinque minuti a testa. Poi hanno preso la parola gli avvocati. In aula Roberto Borgogno, sostituto del prof. Franco Coppi, e Niccolò Ghedini. Le difese hanno chiesto un anno, il minimo. E hanno reso molto più complessa la situazione sollevando ben due conflitti di costituzionalità alla Consulta. La prima eccezione ha riguardato la legge Severino sulla decadenza e incandidabilità.

Gli avvocati hanno denunciato come la legge approvata dal Parlamento a gennaio 2013 preveda un'interdizione (l'incandidabilità e quindi le negazione del diritto dell'elettorato passivo dura fino a sei anni) doppia rispetto alle pene accessorie previste dal l'articolo 13 del testo unico di leggi finanziarie (che punisce la frode fiscale). In parole più semplici, la legge Severino, che è norma amministrativa, punisce con il doppio di anni (6) rispetto alle pene interdittive penali (3 anni). Non solo, i legali obiettano anche che "non si può essere interdetti due volte per la stessa condanna".

Tutto questo non sarebbe in linea con il dettato costituzionale. Il procuratore Viale si è opposta al ricorso perchè la norma Severino "si muove in un contesto, quello amministrativo, che esula da quello penale per cui è competente la Corte". La seconda eccezione sollevata ha riguardato il fatto che Berlusconi ha già sanato il suo debito con l'agenzia delle entrate.

Cosa che dovrebbe potergli evitare la pena interdittiva. Il punto è che questo vale per gli ex manager Fininvest condannati ma non per Berlusconi che ha saldato il contenzioso quando non aveva già più cariche nelle società del Biscione. Per gli avvocati la norma in questo caso "non è paritetica", presenta cioè un trattamento diverso a seconda dell'imputato. E su questo hanno interrogato la Consulta.

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